Dopo il successo internazionale de La Casa delle Voci, che per la verità ancora non ho letto, Io sono l’abisso, il penultimo lavoro di Donato Carrisi edito da Longanesi, segue la gloriosa scia dei best sellers più letti.
La fervida penna dell’autore, vincitore di ambiti premi, regista e sceneggiatore, continua a stupirci trascinandoci nel tangibile dei suoi romanzi del brivido. Ancora una volta con la sua opera, Carrisi spinge la narrazione nel buio più profondo. È il buio della mente dal quale è sempre più difficile fuggire.
I romanzi thriller di Carrisi appassionano da sempre un vasto pubblico di reader amanti del genere raccontando misteri omicidi e sparizioni di minori. Non importa quale leggerete qualunque esso sia non potrà deludervi.
La vicenda è ambientata sulle rive del lago di Como e di nuovo ispirata a fatti realmente accaduti. Sono racconti di persone. Vite fatte di abbandoni, e di violenze celate da quegli ambienti che si credono protetti. Una storia di strani amori malati e paura come dichiara l’autore nell’intervista a ubiklibrerie.
Come La ragazza nella nebbia e L’uomo del labirinto, questo romanzo godrà di una trasposizione cinematografica come spesso accade con molti lavori di successo? Staremo a vedere.Intanto è stato presentato anche l’ultimo lavoro dell’autore La casa senza ricordi.
Io sono l’abisso l’incipit
“Sono le cinque meno dieci esatte. Il lago s’intravede all’orizzonte: è una lunga linea di grafite, nera e argento. L’uomo che pulisce sta per iniziare una giornata scandita dalla raccolta della spazzatura. Non prova ribrezzo per il suo lavoro, anzi: sa che è necessario. E sa che è proprio in ciò che le persone gettano via che si celano i più profondi segreti. E lui sa interpretarli. E sa come usarli. Perché anche lui nasconde un segreto. L’uomo che pulisce vive seguendo abitudini e ritmi ormai consolidati, con l’eccezione di rare ma memorabili serate speciali. Quello che non sa è che entro poche ore la sua vita ordinata sarà stravolta dall’incontro con la ragazzina col ciuffo viola. Lui che ha scelto di essere invisibile, un’ombra appena percepita ai margini del mondo, si troverà coinvolto nella realtà inconfessabile della ragazzina.
Il rischio non è solo quello che qualcuno scopra chi è o cosa fa realmente. Il vero rischio è, ed è sempre stato, sin da quando era bambino, quello di contrariare l’uomo che si nasconde dietro la porta verde. Ma c’è un’altra cosa che l’uomo che pulisce non può sapere: là fuori c’è già qualcuno che lo cerca. La cacciatrice di mosche si è data una missione: fermare la violenza, salvare il maggior numero possibile di donne. Niente può impedirglielo: né la sua pessima forma fisica, né l’oscura fama che la accompagna. E quando il fondo del lago restituisce una traccia, la cacciatrice sa che è un messaggio che solo lei può capire. C’è soltanto una cosa che può, anzi, deve fare: stanare l’ombra invisibile che si trova al centro dell’abisso”.
Queste le premesse de Io sono l’abisso. Per ora buona lettura.