Ecco dove vedere le tre stagioni di After Life

La vita di Tony sembra essere ogni giorno più pesante e priva di stimoli. La moglie Lisa (Kerry Godliman) muore di cancro mentre Tony trasforma il suo dolore in rabbia e volontà di farla finita tutti i santi giorni. After Life, la miniserie britannica del 2019, mette in luce un frammento di sconsolata e sottile ironia per tutti gli amanti della commedia drammatica e non solo.

Viscerale, simbolica, cruda, diretta, ecco 4 motivi per guardare AFTER LIFE

Tony lavora al piccolo giornale del cognato. Le uscite del The Tambury Gazette sono gratuite e riportano articoli di vita quotidiana. I pezzi il più delle volte sono di nessun interesse se non quello della gente di mettersi in mostra con assurde banalità.

Interpretato dall’incredibile Ricky Gervais, Tony si trascina ogni giorno in ufficio dove, come in The Office di cui Gervais è anche produttore creatore e regista (BBC 2001-2003) (NBC 2005-2013), ancora una volta non accade niente o poco meno di niente.

Il posto di lavoro è un microcosmo di piccole tragedie e casi umani che vivono la vita semplicemente affrontandola in tutte le sue difficoltà. Tony invece non intende più gestire le sue pulsioni, e travolge chiunque con risentimento e autocommiserazione, dimenticando immancabilmente di non essere l’unico a soffrire.

30 minuti densi di contenuti nella serie originale Netflix

Tutta la narrazione si evolve nella ripetizione della giornata di Tony durante la quale affronta la sua depressione attraverso diverse relazioni con il prossimo. Di volta in volta i luoghi in cui si siede e conversa avranno un ruolo fondamentale; tante piccole “sedute psicologiche” rivelatrici nel suo disagio.

I video lasciati dalla moglie, gli incontri casuali, i colleghi d’ufficio, il padre con l’Alzheimer ospite dell’ospizio Autumnal Leaves Care Home, rappresentano non a caso la veste simbolica del dramma e i contrasti necessari per scoprire che non siamo del tutto soli nel bisogno, e che alla vita, volendo, si può fare ritorno.

La miniserie, si fa per dire, è distribuita da Netflix. Un lavoro approfondito in 30 minuti, supportato dall’impareggiabile ironia di Ricky Gervais come interprete, regista e produttore esecutivo, e che si mostra in esempi tutt’altro che scontati.

Molto Trono di Spade nel cast di After Life

Un cast tutto britannico con la partecipazione di attori come Penelope Wilton (Downton Abbey), nel ruolo di Anne. Tony la incontrerà casualmente in una panchina del cimitero. David Bradley è il padre di Tony malato di Alzheimer. Bradley difficilmente verrà dimenticato dopo la sua interpretazione di Lord Walder Frey in Trono di Spade, nelle memorabili scene come “le nozze rosse” e il “pranzo senechiano” preparato da Arya Stark. Lo psichiatra con cui regolarmente Tony svolge inutili sedute, è interpretato da Paul Kaye, anch’esso protagonista in alcuni episodi di GoT. Tony Way ovvero Lenny, collega d’ufficio e amico spesso martoriato da Tony, è invece Dontos Hollard ancora in Game of Thrones.

VOTO IMDb 8,4

Rottentomatoes 71% giudizio del pubblico 86%

AFTER LIFE – SERIE TV – COMMEDIA DRAMANETFLIXSTREAMING
PRIMA STAGIONE2019EPISODI 6
SECONDA STAGIONE2020EPISODI 6
TERZA STAGIONE2022EPISODI 6
SERIE CONCLUSA

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